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Immagine del redattoreAlice Marcati

Belladonna – Il taccuino del sapere

Quante parole e modi di dire formano la lingua italiana… quanti termini dialettali italianizzati… quante espressioni complesse ci vantiamo di utilizzare…

Come da piccoli impariamo i primi vocaboli ascoltando il mondo intorno a noi, così da grandi cerchiamo di ampliare il nostro vocabolario, magari utilizzando parole meno in uso di altre.

Capita spesso, durante un discorso, di essere interrotti da chi non conosce il significato di una parola appena detta, e non solo dai piccoli di casa.

Mia nonna, mentre le parlavi, prendeva appunti, e alla fine del discorso si ritrovava a chiederti il significato di qualcosa appena udito.

“La fauna e la flora sono gli animali e le piante”, appunto annotato sul taccuino del sapere. Tra queste, numerose altre parole, anche latine, perché lei di latino conosceva solo le preghiere; io quelle le devo ancora imparare, quando mi ci metto, farfuglio cose senza senso, per fortuna nessuno lo capisce 😉

Anche noi dovremmo averne uno blocco per gli appunti sempre in tasca, non tanto per le  parole, ma per appuntarci esperienze e trucchi del mestiere, perché è proprio quando non hai più vicino i tuoi cari, che ti sorgono i mille dubbi: dall’orto alla casa, dai bambini alla vita.

Al giorno d’oggi si tende a studiare come vivere, invece che vivere e apprendere direttamente… Allora lasciateli parlare, parlare e parlare, ascoltate, ma rispondete anche a vostra volta… è sempre un dare e avere.

Prestate attenzione però quando spiegate argomenti un po’ troppo “moderni”… una volta nominai gli alieni con mia zia, e mia nonna subito pronta col quesito, che risolsi; peccato che, poverina, la notte in sogno gli alieni vennero a trovarla causandole un grande spavento!

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